Nonostante il Coronavirus, le spiagge italiane sono state prese d’assalto e mancano i controlli: il distanziamento non è rispettato e gli esperti lanciano l’allarme.
Cosa sta succedendo in Italia? L’emergenza continua ad esistere, nuovi focolai di Coronavirus nascono in diverse regioni, ma sulle spiagge italiane sembra tornata la normalità. Nonostante gli avvertimenti delle autorità, mancano i controlli e al mare il distanziamento non è nulla più che un ricordo lontano, molto lontano. Locali senza regole, lidi presi d’assalto, assembramenti senza mascherina. La situazione è già sfuggita di mano e gli esperti lanciano l’allarme: “Il peggio deve ancora arrivare“.
Coronavirus: spiagge senza distanziamento
Le parole dell’Oms sono dure e non possono essere mal interpretate: “Il peggio deve ancora arrivare. Dispiace dirlo, noi temiamo il peggio“. Eppure, in Italia la situazione sembra quella di un anno fa. In spiaggia non si vedono mascherine, e il distanziamento è un’illusione durata pochi giorni, come se gli oltre 34mila morti fossero già solo un ricordo.
Eppure, di focolai negli ultimi giorni ne sono nati diversi, e in tutte le regioni italiane: da Bologna a Fiumicino, senza dimenticare Mondragone. Ma nemmeno questo è servito ad allarmare gli amanti del mare, che nell’ultimo weekend hanno deciso di prendere d’assalto i litorali senza alcuna limitazione.
Spiagge libere e assembramenti: le multe non bastano
Il problema sembra consistere nel fatto che i controlli non si stanno rivelando così serrati come si poteva credere. Certo, le multe non mancano. In Romagna ad esempio tre locali sono stati sanzionati perché non sono riusciti a impedire gli assembramenti, o ancora perché i camerieri non portavano la mascherina.
E mentre in Puglia il governatore Emiliano ha riaperto le discoteche all’aperto, seppur con le teoriche limitazioni, a Capri il sindaco ha alzato la voce contro le partenze dal porto di Napoli, che sarebbero tornate frequenti e normali, come se nullo fosse accaduto.
Ma scene di caos e assembramenti si sono vissute ovunque, dalla Versilia alla Liguria, dal Veneto alle città d’arte, Roma compresa. E la paura nei virologi torna a crescere, come sottolineato da Pierluigi Lopalco, capo della task force pugliese: “Credere che gli assembramenti non siano in grado di generare un’epidemia è un’illusione“.
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